mercoledì 24 novembre 2010

Esporsi allo sputtanamento.

Qualche giorno fa ho scritto, su Facebook, che non esiste grande differenza tra l'esporsi e lo sputtanarsi, in fondo.

Bene, é una cazzata.

Se recentemente mi sono esposta, adesso voglio sputtanarmi.



Lo faccio perché tanto c'é e ci sará sempre, nonostante i miei sforzi, il mio prendere le misure prima di agire, il pensare il ragionare il ponderare (orrore!), qualcuno per cui non saró mai ABBASTANZA:

-carina

-intelligente

-brillante

-simpatica

-sexy

-interessante

-affascinante

-sorridente

Oppure lo saró troppo, che non va bene lo stesso.



La veritá, comunque, é che ormai non me ne frega niente.

Io mi piaccio cosí come sono, con le mie imbranature esagerate, la mia insicurezza mascherata da sicurezza, il mio nascondermi dietro una buona proprietá di linguaggio e la mia sensazione di non essere mai nel posto giusto al momento giusto.

Quindi basta.

Tanto per cominciare, non ho una rotella che giri per il verso giusto, neanche per sbaglio.

E' come se dovessi gestire perennemente una gemella siamese con un carattere opposto a quello dell'altra.

Una si sente una gran paracula, un po' maschiaccio, sofisticata allo stesso tempo, un po' stronza, sarcastica, aggressiva e sicura del fatto suo e della sua indipendenza ostentata come cavallo di battaglia.

L'altra é una palla al piede, con tutto il rispetto.

Insicura, si sente piccola, indifesa, s'intristisce facilmente, passerebbe la vita a farsi coccolare. Esperta decennale in figure di merda, ne fa di continuo, lasciando alla sua gemella l'onere di rimediare, col risultato di mostrare al mondo una grave dissociazione mentale (non dimentichiamo che questi due personaggi sono riuniti in una persona sola, quindi che splendido effetto fará il passare dagli occhioni dolci alle risposte al fiele nel giro di un nanosecondo).

Una ragazza equilibrata, non so se mi spiego.



I rapporti interpersonali sono un gran casino, quasi piú di quelli intrapersonali accennati poc'anzi.



Intanto torno alla prima persona, altrimenti veramente non si capisce piú un beneamato.

Dunque, dicevo. Ho piú successo con le donne che con gli uomini. Le donne mi trovano entusiasmante a dir poco, mi elogiano spesso e volentieri, mi cercano, mi scelgono come punto di riferimento.

Le donne colgono il giusto dosaggio tra le due gemelle, e si prendono il buono di entrambe. Che vi assicuro, c'é, anche se magari non si vede subito.



Gli uomini...fondamentalmente mi mollano. Ammesso che si avvicinino, il che non é scontato.

Ultimamente un ragazzo mi ha detto, mentre aveva la fortuna di osservarmi in una fase in cui prevaleva senza dubbio la gemella stronza in versione amplificata: "Io proprio non riesco a immaginarlo un uomo per te. Dev'essere troppo cazzuto."

In effetti non guasterebbe, mio caro.



Eppure, quando nei paraggi c'é qualcuno che m'interessa, la gemella piattola&femminuccia domina, e succede che, in rapida sequenza, io sia in grado di:



-perdere la facoltá di deambulare, cadere dai tacchi (le rare volte che li indosso)

-dire la prima stronzata che mi passa per la testa dimostrando facoltá cognitive piuttosto ridotte

-immaginarmi brutta come una rana con l'acne e, in caso di complimento, rispondere con uno sconvolto:"ah sí?", diventando color arcobaleno e magari riuscendo anche a fare una smorfia orrenda, frutto marcio dell'incrocio tra un sorriso e un'espressione di disgusto

-iniziare a parlare come un'afasica, o in alternativa non capire un accidenti di quello che mi viene detto, e chiedere di ripetere sessantacinque volte al mio interlocutore

-sudare chediocelomanda

-atteggiarmi a fumatrice, quando in realtá fumo una sigaretta ogni tanto, col risultato che ogni volta mi gira la testa, e anche se non mi dispiace l'effetto, mi sento piú cretina di prima

-cedere il posto a Miss Hide, la gemella stronza, che in genere riprende il controllo mandando a fanculo se stessa, poi gli altri, ma sempre con innata classe, eh!



La situazione é drammatica, e non tanto perché spesso il mio atteggiamento manda in confusione, incuriosisce e allontana allo stesso tempo, quanto per il fatto che le persone che conosco fanno fatica a inquadrarmi. Sono un po' fuori dagli schemi, diciamo, e l'essere lunatica mette in crisi non solo gli altri, ma anche me stessa (una terza? No, per caritá), quella che vorrebbe categorizzarsi, mettersi in ordine e tranquillizzarsi.



Bé, sapete che vi dico?

Che mia nonna ha sempre avuto ragione (anche se é incazzata con me da due mesi e quindi dovrei fare un po' la sostenuta): lei dice



TUTTO A POSTO E NIENTE IN ORDINE.



E questo, sono io.

2 commenti:

  1. ciao swan, io penso che un pò tutti però abbiamo questa dicotomia dentro,,mi ci rifletto molto nelle tue parole di questo post,dove dici che ti senti due persone diverse che fanno fatica a convivere l'un con l'altra.molte volte si spera sempre che con il passare degli anni le cose si aggiustino ,le due parti di noi diventino più amalgamate..e che noi riusciamo ad accettarci,a me pare tu l'abbia fatto,scrivendo "e questa sono io".

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  2. sí, infatti. :) Scriverlo, poi, é catartico. Ciao Iris, e grazie!

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