Bagnatevi nella convinzione perenne
di non aver fatto abbastanza
o di aver fatto troppo
la sensazione sarà la stessa
umidità da gelarvi le ossa.
E saranno serate Damien Rice
se capite cosa intendo
quand'è così
può solo voler dire che Malinconia si è autoinvitata
la grande scostumata dei giorni.
Lasciatevi dire
che sarà autentica idiozia
la vostra, la mia.
Quando il freddo vi ferma
tenete a mente il pubblico che vi segue
amici amori la mamma fratelli, la gente che conta
uno share impareggiabile
e tutto per voi.
Loro
saranno gli unici a sapere chi siete
i soli a non avere bisogno che vi mostriate
interessanti interessati
affascinanti affascinati
entusiasmanti entusiasti
saranno loro a capirvi e tanto basta.
Dopodiché
andate a fanculo
a dormire
sonni tranquilli.
mercoledì 27 febbraio 2013
domenica 24 febbraio 2013
Gente che resta gente che va
Gente che resta
gente che va
la terra promessa ha un nome
è Serenità.
Su viali scoperti di passi
senza un inizio
e neanche una fine
stanno versi riversi
un po' qui un po' là
in foglie di autunni privati
da calpestare
da raccogliere
da bruciare.
Gente che resta
gente che va
si dice non sia leggenda
un luogo chiamato Libertà.
(E intanto
partire lontano
smaltire dolori
sentirsi incompiuti).
gente che va
la terra promessa ha un nome
è Serenità.
Su viali scoperti di passi
senza un inizio
e neanche una fine
stanno versi riversi
un po' qui un po' là
in foglie di autunni privati
da calpestare
da raccogliere
da bruciare.
Gente che resta
gente che va
si dice non sia leggenda
un luogo chiamato Libertà.
(E intanto
partire lontano
smaltire dolori
sentirsi incompiuti).
martedì 12 febbraio 2013
Nontiscordardime
Delicato
ogni fiore che recido
come se il prato fosse a perdita d'occhio
e non contasse la distanza
tra l'erba che calpesto
e quella che calpesti tu.
Costringiamo in un vaso le cose belle
le guardiamo sbriciolarsi
piano piano
cercando con la sete
l'acqua di amori essiccati
alle luci artificiali dei nostri umori.
Sapessi insegnare ai fiori
a costruirsi gambe per fuggire
tornare
a quel prato
a quel vento
a quel sole
senza il rimpianto di non essere nati fiori di campo
perché farsi calpestare è niente
davanti alla confortante libertà
del buio stellato.
ogni fiore che recido
come se il prato fosse a perdita d'occhio
e non contasse la distanza
tra l'erba che calpesto
e quella che calpesti tu.
Costringiamo in un vaso le cose belle
le guardiamo sbriciolarsi
piano piano
cercando con la sete
l'acqua di amori essiccati
alle luci artificiali dei nostri umori.
Sapessi insegnare ai fiori
a costruirsi gambe per fuggire
tornare
a quel prato
a quel vento
a quel sole
senza il rimpianto di non essere nati fiori di campo
perché farsi calpestare è niente
davanti alla confortante libertà
del buio stellato.
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