Delicato
ogni fiore che recido
come se il prato fosse a perdita d'occhio
e non contasse la distanza
tra l'erba che calpesto
e quella che calpesti tu.
Costringiamo in un vaso le cose belle
le guardiamo sbriciolarsi
piano piano
cercando con la sete
l'acqua di amori essiccati
alle luci artificiali dei nostri umori.
Sapessi insegnare ai fiori
a costruirsi gambe per fuggire
tornare
a quel prato
a quel vento
a quel sole
senza il rimpianto di non essere nati fiori di campo
perché farsi calpestare è niente
davanti alla confortante libertà
del buio stellato.
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