martedì 30 agosto 2011

Preludio d'autunno.

Scrivere coi piedi nell'oceano
dove se lo vuoi sei tutto, oppure niente.
Coi tuoi libri al sapore di sale,
la sabbia incastrata tra le pagine
a lasciarti un po' d'estate
e non a parole.

sabato 6 agosto 2011

Un luglio liscio come l'oGlio.

Manifesto dell'estate 2011: te e tua sorella sudate fradicie, valigie, borse e gatta obesa alla mano.
In viaggio da e per, che ok emozionantequantovuoi ma stressantequantobasta. Non c'hai più l'età. A venticinque anni, eh. Ebbé? Che se una è pensionata dentro, che ci vuoi fare.
E infatti succede che tua sorella mantiene il suo abituale splendore e la sua andatura elegante anche quando è carica come un mulo, mentre tu somigli a una deviazione stradale per lavori in corso. Storta, sporca. In pratica sei dissestata.
Una volta a destinazione (una qualunque, mettiamo la tua città d'origine) diventi l'esempio migliore del fallimento delle partenze intelligenti: regolarmente ti muovi per andare al mare a mezzogiorno, "tanto molti vanno a pranzo e la spiaggia si sgombera", eeeeeh certo.
Dopo un'oretta in versione Slow & Furious (in coda nel traffico selvaggio composto da: auto in doppia fila, bagnanti che decidono di pulirsi dalla sabbia i piedi, discutere, banchettare, litigare e diosolosacosaltro in mezzo alla strada mentre tu urli come una dannata), trascorri il resto della giornata alla conquista di un fazzoletto di spiaggia dove collocare il telo. Sì, perché anche se sai che verrà inevitabilmente ricoperto di sabbia grazie ai piccoli mostri che ci cammineranno sopra, la speranza è l'ultima a morire.
In acqua può succedere di meglio: pallonate, spintoni e schizzi ai quali non puoi reagire, perché a quanto pare si sta giocando la finale dei Mondiali di pallavolo e non ne eri al corrente. Sei tu quella sbagliata, credevi di andare a yoga e ti ritrovi nella sala di kick-boxe.
Alle quattro e un po', sei già stanca. Dici a tua sorella di ritirare i risultati delle decine di radiografie che hanno fatto al suo fondoschiena e riparti.
Sbrodoli sudore e t'incolli al sedile della macchina rimasta al sole per ore, quindi riprendi fino a casa la litania d'improperi iniziata circa quattro ore prima, quando ancora pensavi di essere in vacanza e non a un corso di sopravvivenza.