martedì 25 giugno 2013

Tempi moderni.

Un passo
due passi

in avanti

passi larghi

d'infanzia
e passi un po' cretini
di adolescenza;

così si diventa uomini e donne

e poi

uno stop
in piena faccia

è la realtà che ti prende a schiaffi
mentre tu rispondi porgendo al vento
l'altra guancia.

La certezza di essere
non compensa l'urgenza di avere,

nel mondo digitalizzato
anche tu diventi un numero

di analogico ti rimane solo il pensiero
forse farai in tempo a morire prima
che trovino un algoritmo per strappartelo dalla testa

ti dispiacerà
magari
perderti quel momento

considerando che

stai imparando piuttosto bene
a vivere in 3D

Denaro
Disillusione
Dadi

hai capito presto
che tutto quello che ti serve
è strozzare a due mani i sogni
un pizzico di fortuna
e loro
sempre loro

i soldi

quelli con cui comprerai ogni giorno
della tua vita
il tuo diritto

di schiavo.

giovedì 20 giugno 2013

Questa bambina è un sacco di patate.

Un terrazzo
la mia finestra sul mondo stasera

aria leggera
solleva pensieri pesanti
a cui riesco a dare soltanto
nomi tristi.

Piacevole sulla pelle
il risveglio della notte
dopo un giorno soffocante

e sarebbe davvero semplice
se mi riferissi solo al caldo.

Mio padre lo diceva
ogni volta che mi vedeva cadere

-questa bambina non si protegge
non mette le mani in avanti-

si chiedeva come fosse possibile
dimenticare un istinto tanto naturale

o peggio
non averlo affatto.

Adesso me lo chiedo io
mille anni luce lontana da quelle parole
che a volte tanto mancano

mentre continuo a usare le mani
solo per contare i miei ventisette anni.

domenica 16 giugno 2013

L'ossessione delle parole.

Certe canzoni
certi toni
certe voci
certi giorni

mi fanno venire voglia...

-di scrivere-

e
la sensazione è urgente

darci dentro
usare la lingua
con prepotenza

e soprattutto
senza il benché minimo pensiero.

Unica
l'emozione che mi procuro

tutte le volte che sfacciatamente godo
del piacere predatorio
di scrivere per me.

Atti singolari e violenti
di autoerotismo
intensi rapporti occasionali

-a ciascuno la sua perversione-

la promiscuità delle lettere
è orgasmo senza umori.

Talmente diverso

dalla solitudine
quella spalancata

come un fiore scartato dal mazzo pieno

-la solitudine dei giorni che le parole
non le riesco a legare-

quando fuggono da me piccole comunità urlatrici
di quello che a voce non so dire

smetto di cercare il mio talento

-le parole non si addomesticano, le parole sono libere
gatti selvatici
soffiano graffiano si arrampicano
ogni tanto si accoppiano
sempre gridando-

E

La strada da fare è sempre troppa
quando sei stanco di sogni

avere artigli non affilati
su zampe di velluto

significa soltanto
che tra presto e tardi
è un attimo.