sabato 6 novembre 2010

Dateci una lezione.

Ore 9:00.
Prima lezione della giornata.
Una classe di debosciati.

(Non é sempre stato cosí, comunque.
Il crollo della motivazione si é verificato in seguito a una serie di circostanze frustranti, che hanno fatto in modo che il Fronte Studentesco si coalizzasse per sabotare i soporiferi corsi.)

Il professore entra in aula con l'entusiasmo di un condannato alla forca, dice un fiacco "Buongiorno" e osserva i suoi spumeggianti studenti che, angosciati dalla prospettiva di una mattinata noiosa almeno quanto la messa cantata, entrano ed escono dalla classe fluttuando. Piú morti che vivi (zombies, praticamente), si aggirano tra la macchinetta del caffé, dalla quale sperano di ricevere una botta di energie che non arriverá mai, e i loro posti a sedere.

Poco dopo, la spiegazione ha inizio.
Se il prof. gridasse:"Al mio segnale, scatenate l'inferno!" probabilmente si creerebbe meno casino.

La prima fila, occupata da un paio di impavidi che la lezione l'ascoltano, o almeno ci provano, non si sa bene se per spirito di sacrificio o per reale interesse, viene ininterrottamente disturbata dalle seconda e terza fila, dove un gruppo di quattro/cinque squilibrate non trova di meglio da fare che lanciare improperi (a voce piuttosto udibile, tra l'altro) contro:

il sistema universitario
gli esimii professori, interessati unicamente al loro lauto stipendio
il corso di laurea che stanno frequentando
se stesse per aver fatto una scelta sbagliata
la crisi
i soldi
l'Italia
la politica
il futuro
il tirocinio non pagato
il lavoro che non c'é e forse non ci sará
fidanzati, genitori, cani gatti & affini
ecc ecc.

Le uniche occasioni in cui si zittiscono, sia loro che le retrovie (altrimenti chiamate "il mercato del pesce" per la confusione che vi regna sovrana), é quando diversi studenti portano con sé il pc.

"Salvati dal wireless".
Sembra il titolo di una puntata idiota di qualche telefilm altrettanto idiota.
Ad ogni modo, col computer alla mano é tutt'altra storia.

L'orribile, inutile lezione diventa a dir poco esaltante.
La seconda fila chatta su Facebook con gli occupanti delle ultime file, un gruppo di anarchico-insurrezionalisti della peggior specie, e un'atmosfera da cospirazione si diffonde.
Le parole del prof. vengono volutamente travisate e assumono significati sessuali, le retrovie commissionano pacche non proprio delicate ma amichevoli agli unici FOLLI che si ostinano a concentrarsi sulla lavagna luminosa, e nel frattempo vengono pubblicati video assurdi sulle bacheche del social network. Senza contare le risatine, che si sprecano e sono consapevolmente poco discrete.
Tutti diventano complici di una sommossa SUBLIMATORIA.
Quel che accade é la manifestazione di una compensazione un po' crudele delle frustrazioni subite negli ultimi anni a causa di un insieme di Adulti ET Professionisti, il cui cavallo di battaglia é l'OTTIMIZZAZIONE (e se la qualitá va a puttane, chissenefrega).

Ecco, a cosa serve la Psicologia (ahahah).

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