sabato 6 novembre 2010

Una Voce.


Mi sono chiesta spesso quale sia il meccanismo che regola l'entrata e l'uscita delle idee dalla mente.

Cosa succede quando un pensiero diventa fisso, si aggrappa ai tuoi neuroni e dirige le tue sinapsi, come un direttore d'orchestra che scelga di far suonare sempre la stessa sinfonia, senza sosta, ai suoi musicisti sempre piú confusi?

Questo non lo so, ma la melodia la conosco bene.

Una voce si é fatta spazio nella mia testa. Piú precisamente, é come se avesse subaffittato un enorme attico dentro il mio cervello, e vi si fosse installata portando con sé un contorno ricco, fatto di mobili, suppellettili e oggetti di ogni sorta.
Un'inquilina ingombrante, a momenti fastidiosa eppure adorabile.

Rinunciarvi non é possibile ormai, non rimane che cedervi, o resisterle.

E' una voce suadente, conosciuta per caso. Il suono che produce richiama immagini e desideri ben riconoscibili. Desideri che non desidero avere.Eppure son qua.
Parassiti delle certezze costruite negli ultimi tempi un po' per necessitá, un po' per convinzione.

Insomma, cazzate.
Cos'é, poi, una certezza?

...

Forse solo l'immagine di me, che ancora una volta scrivo di notte pensando a cosa (chi?) diventa ospite senza aver ricevuto l'invito.

(Buonanotte anche a te, mia bella Voce)

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