mercoledì 16 giugno 2010


A Taranto, nella piazza di fronte alla palazzina dove abita mia nonna, da anni sono in corso i lavori per la realizzazione della nuova chiesa. Il vecchio edificio, di modeste dimensioni e dall'architettura semplice, grazie alle generose donazioni dei fedeli e alla solerzia pubblicitaria dei sacerdoti, ha lentamente ceduto il posto a una costruzione monumentale e immacolata, pronta ad accogliere stuoli di credenti.
In questa nuova location si é svolto l'episodio che racconto attraverso le parole di mia nonna, che me ne ha parlato candidamente stasera al telefono.

NONNA: Nella nuova chiesa hanno messo una statua grande, alta, tutta bianca, e io oggi la stavo guardando perché non riuscivo a capire cosa fosse.
Poi é arrivato don Giuseppe, che mi ha detto, vedendomi che la osservavo:"Bellissima, eh?", e allora io ho risposto: "Mah don Giusé, veramente a me piacciono le cose tradizionali...che cosa rappresenta, la Madonna?".
Lui mi ha risposto: "No Mirá, é l'angelo del Signore, che col dito in su dice alle pie donne, arrivate al sepolcro, che Gesú é risorto".
A' nonn, io gli ho detto: "Ah si?? E allora don Giusé, stasera, dopo la messa, riunisci un po' di persone e spiegalo, che non si capisce".
E difatti cosí é stato.

Ho cercato di conservare il linguaggio colloquiale che io personalmente adoro e trovo molto divertente, e probabilmente per chi conosce mia nonna e potrá immaginare la scena, il quadretto apparirá piuttosto simpatico.

In ogni caso, credo che da questo scambio di battute sia facile intuire la contraddizione di una Chiesa che cerca di guadagnarsi il cielo predicando la semplicitá ricoprendosi d'inutili fronzoli, per venire poi bruscamente riportata sulla terra dall'umiltá disarmante di un'umanitá che merita il paradiso pur preferendo il legno al marmo.

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