mercoledì 22 febbraio 2012

Omaggio apolitico a un partigiano incontrato per caso.

Una panchina nel sole
ritaglio di Sardegna
sono isola dentro l'isola,
perché al sole
la solitudine non guasta.

Posso guardare la vita proseguire
lasciarmi indietro un momento
ho il diritto di rimanere seduta
senza chiedermi
anche questa volta
cosa devo dimostrare adesso?

Arrivi poco dopo
vecchia nave stanca e solida e carica
tocchi le mie sponde
coi tuoi novant'anni di Storia
in cambio di un sorriso dai miei venticinque.

Tu che hai lottato sulle montagne
in ciabatte
m'hai detto
i piedi a rompere un ghiaccio
tutt'altro che metaforico.
La tua minaccia
aveva un nome e un cognome importanti
Guerra Mondiale.

E mentre parli
mi domando perché
il tuo sforzo
sembra così indifferente al mondo
oggi.
Mi chiedo
per quale libertà hai combattuto
se ancora combatti
e se sia poi tanto diversa
da quella che immagino io.

Mi piacerebbe sapere
tutte queste cose

sono sul punto di dirtelo

poi

mi racconti dei tuoi nipotini
e ti vedo trasformarti in uno di loro;

mi dico in silenzio
per oggi le risposte mi bastano.

1 commento:

  1. bellissima!
    una delle più belle che hai scritto! :)

    Sallyna

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