lunedì 27 settembre 2010

La mia (anti)nonna.

Mia nonna é una persona straordinaria, e su questo non ci sono dubbi.
L'adoro per milioni di motivi diversi, uno di questi é il suo modo di essere l'Anti-Nonna per eccellenza, diversa dalle vecchiette tradizionali, dolci, accomodanti e amanti della cucina.
Mia nonna detesta cucinare, le sue polpette sono grandi come uova, perché cosí dice che ci mette meno a farle, e "invece di mangiarne sei ne mangi tre" (non fa una piega, e comunque sono buonissime), é sarcastica e tagliente come pochi, a volte decisamente acida (da qualcuno avró pur preso), estremamente simpatica, e dolce a modo suo.
So che ama me e mia sorella al di lá di ogni immaginazione, e conosco i sacrifici che ha sempre fatto e continua a fare per noi.

Ma come sa farmi innervosire lei, nessuno.

Ultimamente ce l'ha con me.
Il motivo? Il mio terzo tatuaggio, che tra l'altro non ha neanche visto. Mia madre, genio incontrastato del male, le ha gentilmente comunicato la lieta novella, e il risultato é stato un caloroso invito a non presentarmi alla sua porta qualora decidessi di passare da Taranto.
In realtá, le sue precise parole sono state:"Quando vieni te ne vai direttamente a casa tua, piccé ije no t vogghie vdé!". Grazie.
Ad ogni modo, non sono preoccupata. Mia nonna é una che si fa scivolare le cose addosso facilmente. Sí. Un paio di giorni fa (una settimana dopo aver fatto il tatuaggio) le ho telefonato. Brillante conversazione, durata ben 15 secondi.
Anche stasera l'ho chiamata.

"ciao nonna"
"m...ciao"
(splendido inizio)
"ehm...come stai?"
"bene tutto bene."
"ah, sei andata in chiesa oggi?"
"no."
(pensapensapensa cosa posso chiederle adesso?!)
"...ho capito."
"..."
"..."
"ehm...va bene..."
"ciao."

click.

Ottimo. 32 secondi, contando anche le pause alla Celentano. Si migliora.
Insomma, chi si accontenta gode.


Io nel frattempo cerco di dominare il folle impulso di scagliare il cordless contro il muro.

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