lunedì 30 novembre 2009


Mi concentro su un'immagine.
Me al telefono, con la nonna.
Lei che non potrà venire alla mia laurea, lei che mi dice "fatti bella. Sei bella, ma fatti ancora più bella. E pensami quando sarai là".
E la mia pancia, che piange lacrime silenziose di commozione e gratitudine per quella splendida donna che ha contribuito ad ogni mio successo, piccolo o grande che fosse.
Penso ai continui distacchi, alle mie solitudini e alle distanze accorciate dalla forza della mente.
E credo che, tutto sommato, ovunque sarò a casa.
"Omnia mea mecum porto" disse uno dei Sette Savi.
Ed io così farò, porterò con me tutto ciò che è mio ed è buono.
Mia nonna. Mia madre. Mio padre. Mia sorella. Gu. I miei amici. Il mio amore vicino, e i miei amori lontani. Il mio gatto. I miei libri. Il mio sorriso.
Sempre.

1 commento:

  1. Mi hai dato un piccolo brivido. Sei speciale, Miranda. E sei profonda, il contrario della superficialità. Non solo perché dici cose sensate, ma perché provi soprattutto emozioni vere. Paolo.

    RispondiElimina