
Mi concentro su un'immagine.
Me al telefono, con la nonna.
Lei che non potrà venire alla mia laurea, lei che mi dice "fatti bella. Sei bella, ma fatti ancora più bella. E pensami quando sarai là".
E la mia pancia, che piange lacrime silenziose di commozione e gratitudine per quella splendida donna che ha contribuito ad ogni mio successo, piccolo o grande che fosse.
Penso ai continui distacchi, alle mie solitudini e alle distanze accorciate dalla forza della mente.
E credo che, tutto sommato, ovunque sarò a casa.
"Omnia mea mecum porto" disse uno dei Sette Savi.
Ed io così farò, porterò con me tutto ciò che è mio ed è buono.
Mia nonna. Mia madre. Mio padre. Mia sorella. Gu. I miei amici. Il mio amore vicino, e i miei amori lontani. Il mio gatto. I miei libri. Il mio sorriso.
Sempre.
Mi hai dato un piccolo brivido. Sei speciale, Miranda. E sei profonda, il contrario della superficialità. Non solo perché dici cose sensate, ma perché provi soprattutto emozioni vere. Paolo.
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